Se hai avuto già modo di leggere i nostri precedenti articoli di blog, ti sarai già reso conto di un aspetto inconfutabile: il crowdfunding è una realtà che non smette di crescere e che, al contrario, acquisisce sempre più il consenso di molti risparmiatori.
Nonostante ciò, però, il raggio d’azione del crowdfunding è stato sempre confinato al territorio nazionale. Difatti, il crowdfunding funziona solo se le piattaforme attive in questo settore si rivolgono ad operatori e investitori del proprio Paese di residenza.
Difatti, giacché, sembra ormai evidente a tutti che la finanza alternativa stia letteralmente giovando all’intero settore finanziario, anche le istituzioni europee hanno ben pensato di abbattere queste limitazioni ed estendere l’efficacia di questo grande strumento in tutto il continente europeo.
Il lasciapassare, in questo senso, arriva proprio lo scorso 5 ottobre 2020, data in cui il Parlamento Europeo si è espresso in modo chiaro e inequivocabile sul futuro del crowdfunding e del fintech in Europa, approvando il Nuovo Regolamento Europeo sull’equity e il lending crowdfunding per le imprese.
Con la nuova normativa verrà agevolata la prestazione transfrontaliera dei servizi di crowdfunding, dando la possibilità a tutte le imprese impegnate nel crowdfunding di dotarsi di un passaporto UE per poter finanziare anche realtà oltre i ristretti confini nazionali. La volontà è quella di creare un mercato unico in cui consumatori, investitori e società emittenti agiscano con più semplicità e immediatezza.
Regolamento europeo crowdfunding 2020: quali sono le novità?
Il Regolamento introduce nuove disposizioni normative per le imprese di equity e lending crowdfunding delle quali riportiamo le più significative.
1. La
raccolta dei capitali per le campagne di crowdfunding potrà arrivare ad un
massimo di 5 milioni di euro per campagne che durano 12 mesi.
2. Le piattaforme dovranno fornire agli investitori un “documento con le informazioni chiave per gli investitor” (
Key Investment Information Sheet) in cui dovranno essere riportate specifiche informazioni sulle campagne promosse, come i rischi finanziari, i costi, i rischi di insolvenza e i criteri di selezione dei progetti. Questo nuovo provvedimento dimostra come si voglia garantire
maggiore trasparenza agli investitori e di conferire maggiore credibilità a questo potente strumento di finanziamento.
3. Per quanto riguarda esclusivamente le nuove piattaforme di equity crowdfunding, esse dovranno necessariamente essere
autorizzate dalle Autorità nazionali competenti dello stato membro in cui la piattaforma è residente.
Le nuove piattaforme di crowdfunding saranno autorizzate ad operare solo se l’autorizzazione sarà rilasciata dalle autorità nazionali. Così come, il compito di sorvegliare e vigilare sull’operato delle piattaforme rimane in mano alle autorità nazionali antitrust. Il ruolo dell‘ Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (
ESMA-European Securities and Markets Authority) sarà, invece, quello di facilitare la cooperazione tra i diversi Paesi membri.
Considerando i provvedimenti che si sono voluti prevedere in questo nuovo Regolamento si evince come il crowdfunding sia riuscito a dimostrare con i fatti il suo contributo nel
rinvigorire l’economia reale.
Da qui, quindi, l’obiettivo di volerlo diffondere eliminando barriere di ogni genere, affinché possa essere utilizzato con più consapevolezza come strumento a sostegno dell’economia.
Le disposizioni normative di cui ti abbiamo appena parlato entreranno in vigore un anno dopo la pubblicazione del Regolamento sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE che è avvenuta lo scorso 20 ottobre 2020.
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