Il nuovo anno è oramai alle porte e, come in molti sono soliti fare, anche noi vogliamo soffermarci su quelle che sono le previsioni, le tendenze e gli scenari futuri del crowdfunding per l’anno 2021.
Nonostante il periodo di difficoltà provocato dalla pandemia da Covid-19, possiamo considerare il 2020 come un anno molto favorevole per gli investimenti alternativi e soprattutto per il crowdfunding che, come abbiamo riportato in numerosi articoli di blog, ha registrato numeri record.
Cosa riserva il 2021 per il crowdfunding? Il crowdfunding immobiliare è destinato a crescere oppure subirà un arresto a causa dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19? In questo articolo cercheremo di approfondire l’argomento soffermandoci sugli scenari più plausibili.
Il crowdfunding immobiliare nel 2020
Il crowdfunding immobiliare negli ultimi tempi si è dimostrato un settore molto reattivo e dinamico che non ha mai smesso di crescere.
Secondo i dati delle statistiche di CrowdfundingBuzz, fino ad oggi sono stati raccolti più di 29 milioni di euro per il lending crowdfunding e più di 26,5 milioni di euro per l’equity superando di gran lunga i numeri registrati nel 2019. Questo dimostra come il crowdfunding sia uno strumento di finanziamento che resiste alle crisi di tipo finanziario, rappresentando un canale su cui poter fare sempre affidamento.
Conferma il trend positivo anche il numero degli investitori, ovvero i protagonisti delle raccolte fondi, che sempre secondo le statistiche della piattaforma CrowdfundingBuzz, evidenzia una decisa predominanza dei prestatori del lending nei confronti degli investitori in equity. Infatti, il lending conteggia fino ad oggi oltre 31.500 prestatori, mentre hanno scelto di affidarsi all’equity più di 4.500 investitori.
A fronte di questi numeri positivi sorge però, una spontanea domanda: perché la crisi sanitaria da Covid-19 ha rappresentato un incentivo, piuttosto che un deterrente, nello spingere gli investitori verso il crowdfunding?
Il clima di incertezza, che si è diffuso in modo capillare in tutti i settori dell’economia, ha costretto i risparmiatori a rivedere i propri portafogli e a diversificarli maggiormente, prendendo in considerazione nuove forme di investimento.
Per queste ragioni gli investimenti alternativi, tra i quali spicca in modo particolare il crowdfunding, vengono considerate dagli investitori nuove opportunità di guadagno su cui poter fare affidamento esponendosi ad un rischio minore.
Nel 2021 il Mercato Unico del crowdfunding sarà realtà
Ad ottobre è stato approvato dal Parlamento Europeo
il nuovo regolamento sul Mercato Unico Europeo del crowdfunding che diventerà realtà a tutti gli effetti nel 2021. Le nuove misure interessano tutte le piattaforme di lending ed equity crowdfunding europee e coinvolge start-up e PMI.
L’attenzione riservata anche dalle istituzioni europee nei confronti di una più rigorosa regolamentazione normativa del crowdfunding ci dimostra quanto esso non sia più considerato uno strumento marginale, ma sia diventato ad oggi
un sistema di finanziamento consolidato e credibile agli occhi di molte realtà che intendono concretizzare i loro progetti.
Se ti interessa approfondire le nuove misure adottate dal nuovo Regolamento Europee sul crowdfunding leggi il nostro articolo di blog
Il Nuovo Regolamento Europeo sull’equity e il lending crowdfunding: cosa c’è da sapere.
È importante sottolineare come le nuove norme abbiano l’obiettivo di armonizzare l’applicazione del crowdfunding in tutti i Paesi, eliminando eventuali ostacoli e permettendo alle imprese di poter contare anche sugli investitori di altri Paesi europei.
La volontà espressa e concretizzata a livello europeo è
un chiaro segnale di come il crowdfunding si posizioni già su una strada tutta in salita verso il 2021.
Perché il crowdfunding si affermerà nel 2021 come canale alternativo di finanziamento
Non è molto difficile credere che il crowdfunding sia destinato a crescere nel 2021, se pensiamo all’attuale condizione del sistema bancario per quanto riguarda la concessione di finanziamenti e prestiti.
La terza edizione dello studio sull'inclusione finanziaria curato da Banca Etica, intitolato “L’economia da ricostruire e le responsabilità della finanza”, riporta dati molto interessanti che ci aiuteranno ad approfondire l’argomento. Lo studio da una parte si sofferma sulla diffusione dei servizi bancari in Italia e dall’altra esamina l’attività creditizia delle banche.
Quando parliamo di inclusione finanziaria ci riferiamo all’insieme di attività destinate a individui e imprese che hanno poca familiarità con i prodotti finanziari e i servizi bancari per facilitarne l’accesso.
Secondo la ricerca, il problema dell’inclusione finanziaria in Italia risulta essere maggiormente marcato nel Sud del Paese pur mostrando condizioni critiche anche al Nord e al Centro.
Nel dettaglio, la diminuzione dell’inclusione finanziaria va di pari passo con la diminuzione dell'offerta creditizia. Questo significa nel concreto che i criteri per l’accesso al credito si inaspriscono, con conseguente diminuzione del credito che diventerà più selettivo e tenderà ad escludere un numero crescente di segmenti del settore produttivo, penalizzando in modo particolare le piccole e medie imprese, il cuore pulsante del sistema economico italiano.
L’alternativa in questo caso sembra proprio essere rappresentata dal crowdfunding, che invece mantiene le porte aperte al crescente numero di imprese che a causa delle difficoltà causate dall’emergenza Covid-19 non riusciranno ad ottenere i finanziamenti utili alla realizzazione dei loro progetti rivolgendosi ai tradizionali istituti di credito.
Il lending crowdfunding immobiliare continuerà a crescere nel 2021
I dati dell’ultimo report del Politecnico di Milano parlano chiaro: l’immobiliare continuerà nel 2021 a registrare numeri in forte crescita.
Anche in un clima di incertezza il crowdfunding è riuscito a mantenere una costante dinamicità senza mostrare segni di cedimento, arrivando a contare una crescita del 185% negli ultimi sei mesi con una raccolta complessiva di 48.7 milioni di euro.
Bene sia per l’equity che per il lending ci dicono i numeri dell’Osservatorio. Tuttavia, sostengono gli esperti, è il lending crowdfunding che svolgerà in futuro un ruolo predominante in grado di stimolare la crescista dell’intero comparto del crowdfunding.
I motivi sono molteplici e sono legati alla elevata accessibilità del settore via web e i rendimenti prospettati (gli interessi si aggirano attorno al 10% annuale) che rendono questa tipologia di investimenti alternativi molto interessanti.
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