Perché quando si parla di investimenti e di settore finanziario tendiamo abitualmente ad immaginare un mondo tutto al maschile? Esiste davvero un fondamento razionale in questo luogo comune così diffuso che esclude a priori le donne?
In questo articolo ti parleremo di quale è effettivamente il rapporto che intercorre tra donne e investimenti e di come le donne si approcciano al mondo finanziario riportando i dati di alcune ricerche condotte sull’argomento.
Secondo un recente sondaggio le donne scelgono il risparmio piuttosto che l’investimento
In merito alla relazione che intercorre tra donne e investimenti è curioso soffermarsi su quanto emerso dal sondaggio condotto da Columbia Threadneedle Investments recentemente.
Il sondaggio condotto su un campione di 2.000 italiani di cui 1.048 sono donne, dimostra l’esistenza di differenti approcci per le scelte finanziarie adottate da uomini e donne: esiste una differenza di genere sostanziale che vede il 37% delle donne impegnate lato investimenti contro il 48% degli uomini.
Nello specifico, tra risparmio e investimento, non ci sono dubbi vince il risparmio per il genere femminile. Difatti, più della metà delle donne intervistate, precisamente il 67%, ritiene che il risparmio sia un’attività essenziale per costruirsi un futuro migliore. Il futuro, quindi, è più legato alla cura del risparmio, sottolineando come sia l’atteggiamento cautelativo a prevalere, e non al rischio appartenente alla sfera degli investimenti.
Un ulteriore dato molto interessante, emerso dal sondaggio, riguarda le rispettive posizioni di decisori che donne e uomini assumerebbero all’interno della famiglia.
Anche tra le mura domestiche è la figura maschile a predominare con il 67% degli uomini che detengono le principali scelte in materia di risparmio e investimenti. Le donne che invece riuscirebbero a subentrare all’uomo, rappresentano solo una esigua percentuale che si attesta sul 46%.
D’altra parte, rispetto agli uomini, le donne italiane danno maggior peso alle preoccupazioni quotidiane legate alla sfera finanziaria. Secondo la ricerca sono 3 i motivi principali che spiegano questo stato d’animo:
1. riuscire a garantirsi un’assistenza sanitaria in età avanzata (65%);
2. fronteggiare gli obblighi economici a breve termine (60%);
3. riuscire a sostenere i costi dell’abitazione principale (59%).
Autonomia finanziaria: quante donne hanno un proprio conto corrente?
La situazione non migliora quando parliamo di
donne e conto corrente. Secondo un recente studio di Episteme dal titolo
“Le donne e la gestione famigliare” in tutta Italia il
37% non possiede un proprio conto corrente.
La realtà fotografata è alquanto allarmante, se si pensa che le donne ancora oggi faticano nel raggiungere l’indipendenza e la parità dei sessi in tutte le sfere della propria vita.
La ragione che spiega questo stato della realtà, sottolinea lo studio, è l’incidenza del
livello culturale posseduto. A sostegno di ciò, difatti, i dati rivelano che l’80% delle donne in possesso di laurea di età compresa tra i 25 e i 44 anni , invece, hanno un conto corrente personale e lo gestiscono in autonomia.
Anche secondo questo studio sono gli uomini, rappresentati dal 65% del campione ad occuparsi di tutti gli aspetti finanziari mentre alle donne spetta la gestione delle spese quotidiane (la percentuale è in questo caso del 55%).
Uomini e donne: chi rischia di più negli investimenti?
Il rapporto tra donne e investimenti è segnato anche da un altro fattore importante: il rischio.
Il rischio è una componente che appartiene in linea di massima all’universo maschile. Le donne, al contrario, come in molti sappiamo sono da sempre animate da uno spirito riflessivo, strategico e ponderato.
Anche in ambito finanziario si verifica pressocché la stessa dinamica. Le donne si muovono con maggiore prudenza, per tutta una serie di motivazioni, tra cui emerge chiaramente quella di non possedere un reddito tale da farle sentire più al “sicuro”.
A sostegno di tale tesi vi è uno studio condotto nel 2001 da Catherine C. Eckel e Philip J. Grossman che dimostra quanto le donne siano meno inclini al rischio rispetto agli uomini.
L’esperimento consisteva nel chiedere ai partecipanti di scegliere, tra varie opzioni di situazioni economiche a cui si associava un certo grado di rischio, quella più vicina alle loro attitudini.
Il risultato ha dimostrato come le donne erano più propense a scegliere situazioni economiche caratterizzate da un minor grado di rischiosità, rispetto agli uomini.
Il successo delle donne nel crowdfunding
Secondo numerose ricerche le donne riescono ad avere maggiore successo nel crowdfunding, riuscendo ad ottenere con più facilità i fondi necessari per i loro progetti.
Questo accade soprattutto, perché, come ti abbiamo detto in più occasioni nel nostro blog, il crowdfunding è una pratica di microfinanziamento maggiormente democratica e accessibile per i richiedenti.
Il crowdfunding, quindi, è uno strumento in grado di dare maggiore impulso allo spirito imprenditoriale femminile che molto spesso viene spento dal negato accesso al credito dai sempre più esigenti canali bancari.
Tuttavia, anche sul fronte degli investimenti le donne potrebbero più facilmente usufruire delle forme alternative di investimento, optando per il crowdfunding immobiliare che consentirebbe loro di iniziare ad investire con più sistematicità con pochi capitali a disposizione.
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