La finanza comportamentale ha scoperto e dimostrato che gli investitori non si comportano da persone razionali, ma il più delle volte mancano di autocontrollo finendo con il prendere decisioni in modo istintivo.
Alcuni recenti studi hanno, inoltre, attestato come la personalità dell’investitore influisca sulle scelte d’investimento e che non è sufficiente possedere una approfondita conoscenza finanziaria per avere successo nel settore degli investimenti.
Le 3 teorie della personalità
Nelle prossime righe ci soffermeremo sulle 3 più importanti teorie della personalità perché sono proprio queste ultime la base da cui partire per approfondire il tema delle diverse personalità finanziarie.
• La Teoria di Keirsey (1984)
Sulla base di precedenti teorie, il dottor David Keirsey ha elaborato quella che viene considerata la moderna teoria dei temperamenti, secondo la quale è la personalità a determinare il comportamento delle persone. Nello specifico, le persone possono essere classificate secondo 4 categorie principali: l’Artigiano, il Guardiano, l’Idealista e il Razionale.
- Artigiani. Gli Artigiani sono persone spontanee e dirette che fanno dell’azione il loro unico modus vivendi.
- Guardiani. Quando una persona è incline al rispetto delle istituzioni sociali, al giudizio, alla ponderazione, alla mitezza viene considerata secondo tale teoria un Guardiano.
- Idealisti. Le persone Idealiste pensano e agiscono secondo le loro ispirazioni e danno molta importanza alla crescita personale propria e altrui.
- Razionali. Le persone Razionali sono molto teoriche e sono attratte dai problemi poiché amano trovare una soluzione per risolverli.
• La Teoria Big-Five (1992)
Questa teoria è stata elaborata da McCrae e Costa e sostiene che esistono 5 tratti della personalità che possono prevalere o meno all’interno di una personalità. Per capire quale sia quello predominante rispetto agli altri, ad ogni tratto viene assegnato un punteggio.
Ecco i diversi tratti psicologici della Teoria Big-Five.
- Estroversione. Questo tratto si manifesta nelle persone che sono inclini alla socialità, amano stare in gruppo e si aprono al mondo esterno.
- Amicalità. Le persone amicali sono cortesi, sensibili, altruiste ed empatiche.
- Coscienziosità. Rientrano in questo tratto psicologico chi possiede qualità come la diligenza, l’autodisciplina, la responsabilità e l’autocontrollo emotivo.
- Nevroticismo. Le persone nevrotiche hanno uno stato emotivo cangiante, con sbalzi d’umore e sono molto soggette allo stress e ad eccessive preoccupazioni.
- Apertura a nuove esperienze. Creatività, anticonformismo ed originalità sono gli atteggiamenti che appartengono alle persone che mostrano frequentemente entusiasmo nei confronti di nuove esperienze.
• La Teoria dei tipi psicologici Jung (1922)
La teoria di Jung suggerisce che ciascun individuo può essere estroverso o introverso e può essere predisposto ad adottare 4 atteggiamenti caratteriali diversi nei confronti del mondo e della vita: il pensiero, il sentimento, la sensazione e l’intuizione.
Sulla base degli studi di Jung, Katharine Cook Briggs e sua figlia Isabel Briggs Myers, hanno ideato l’indicatore MBTI che identifica quattro coppie di preferenze alternative: estroversione/introversione, sensazione/intuizione, pensiero/sentimento, giudizio/percezione.
Di seguito riportiamo nel dettaglio le 4 coppie di preferenze, che esprimono in che modo le persone interagiscono con gli altri e il mondo in generale.
- Estroversione/Introversione. Questa coppia di preferenze si riferisce alle modalità di interazione con le altre persone. Gli individui che sono estroversi attingono energie dal mondo esterno e sono più propense all’azione, mentre le persone introverse, al contrario si concentrano sul mondo interiore e sono inclini alla riflessione.
- Sensazione/Intuizione. Le persone raccolgono le informazioni dal mondo circostante facendo affidamento ai sensi o all’intuizione. Le persone che utilizzano i 5 sensi per raccogliere informazioni si basano sull’esperienza concreta e materiale. Invece, le persone intuitive sono maggiormente astratte, poiché si affidano a schemi e costrutti mentali.
- Pensiero/Sentimento. Ognuno di noi prendere le decisioni nella vita seguendo il pensiero o il sentimento. Le persone che prediligono il ragionamento si soffermano sulle conseguenze delle decisioni prese, mentre le persone che si basano su ciò che sentono non badano agli effetti futuri.
- Giudizio/Percezione. In questo caso il giudizio o la percezione si riferiscono a diversi stili di vita che caratterizzano le vite degli individui. Le persone che preferiscono il giudizio tendono a tenere in ordine le situazioni, mentre le persone percettive lasciano aperte le situazioni e sono contraddistinte da uno spirito pratico.
Personalità generale e personalità finanziaria: gli studi dimostrano che può esserci un legame
Nel 2014 gli studiosi Fung e Durand hanno approfondito la relazione tra personalità e decisioni finanziarie soffermandosi sull’assunzione dei rischi negli investimenti. Quale personalità tende ad accettare un rischio più elevato?
Secondo alcuni studi le persone con una certa instabilità emotiva sono maggiormente avverse al rischio negli investimenti. Le persone estroverse, al contrario, mostrano una certa sicurezza in se stesse, credono nella propria capacità di “riuscire” a tal punto da accettare rischi più elevati.
D’altra parte, la teoria motivazionale di Lopes spiega il perché alcuni investitori siano maggiormente attratti da determinati prodotti finanziari, sottolineando come la personalità dell’investitore assuma un ruolo cruciale. Quello che muove il processo decisionale sono due obiettivi: la sicurezza e il potenziale. La sicurezza rappresenta la protezione dai ribassi, mentre il potenziale si riferisce al fenomeno del rialzo.
L’investitore che sceglie la sicurezza tenderà a costruire un portafoglio di investimenti che gli consenta di proteggere il suo patrimonio accettando quindi, di ottenere rendimenti bassi. Gli investitori che invece si pongono l’obiettivo del potenziale creeranno portafogli che offrono rendimenti più elevati e con un maggiore grado di rischiosità.
Nel 2012 Michael M. Pompian ha dimostrato come la personalità generale di una persona molto spesso può allinearsi alla sua personalità finanziaria. Incrociando la Teoria delle personalità di Keyrsey e gli studi della finanza comportamentale Pompian ha teorizzato l'esistenza di 4 diversi tipi di investitori comportamentali detti BIT, acronimo di Behavioural Investor Types.
I 4 BIT sono: il Conservatore, il Seguace, l’Indipendente e l’Accumulatore.
Successivamente Pompian suddivide gli stessi BIT in un’ulteriore classificazione, ovvero in investitori attivi e investitori passivi.
I BIT passivi sono rappresentati dal Conservatore e dal Seguace che mostrano una tolleranza al rischio bassa, mentre rientrano nei BIT attivi l’Accumulatore e l’Indipendente, che corrispondono agli investitori disposti ad assumersi rischi più elevati.
Alla luce di quanto abbiamo detto, gli studiosi ci informano, che non esiste una personalità migliore delle altre e che è possibile riconoscere a che tipo di personalità apparteniamo e quindi, di conseguenza, imparare a non cadere in trappole comportamentali pericolose per i nostri investimenti.
Lo scrittore Jim Ware nel 2001 ha sottolineato come ciascun investitore abbia il compito di prendere consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza per poter in seguito intervenire e correggere questi ultimi.
L’investimento di successo e la regola d’oro della diversificazione
Qualunque sia la tua personalità finanziaria, la diversificazione del portafoglio è la strategia che ti aiuterà in tutti i casi ad attenuare il rischio dei tuoi investimenti.
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