Viviamo in un sistema in cui
economia reale ed economia finanziaria sono strettamente connesse ma anche divergenti: com’è possibile? Qual è il significato di queste due definizioni?
Partiamo dal principio.
Prima dell’industrializzazione esisteva la cosiddetta
real-exchange economy, ovvero un sistema economico agricolo che poco si differenziava dal baratto. La moneta era una grandezza neutrale: produrre beni di scambio consentiva di procurarsi moneta che serviva a sua volta ad acquistare beni.
Con la rivoluzione industriale si è assistito all’avvento di quella che Keynes definì
monetary economy: il denaro, la moneta è diventato la condizione necessaria per la produzione di beni nonché il fine della commercializzazione degli stessi. L’economia industriale non è più volta allo scambio di beni attraverso il denaro, ma al
profitto. Oggi come ai tempi di Keynes, anche se sono avvenuti profondi mutamenti, dal neoliberismo alla globalizzazione, e
conomia reale e finanza convivono nello stesso ciclo.
Ma andiamo con ordine.
Che cos’è l’economia reale?
L’economia reale è l’insieme dei soggetti pubblici e privati che sia scambiano
prodotti e servizi. Fanno parte dell’economia reale i terreni, gli immobili, le merci, le fabbriche e tutto ciò che riguarda la produzione in senso lato.
Che cos’è l’economia finanziaria?
L’economia finanziaria comprende tutti gli strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, mutui, derivati, liquidità eccetera. Un asset finanziario è un diritto sui futuri ricavi dell’azienda che emette titoli.
I mercati finanziari apportano risorse all’economia reale, in cambio di rendimenti: la disponibilità di un soggetto in questo modo copre il fabbisogno di un altro. Tali ritorse tornano poi a loro volta nel circuito dell’economia finanziaria. Le
banche fungono da raccordo tra l’economia reale e quella finanziaria, favorendo il trasferimento dei capitali.
Un esempio? Il mutuo. Un prestito di capitali da parte di una banca serve a una famiglia per costruire la casa dove abiterà. Il capitale prestato (che parte dalla
Banca Centrale Europea e viene redistribuito dalle banche locali) finanzia l’acquisto dei materiali, il lavoro degli artigiani, eccetera. Il capitale poi, attraverso il pagamento delle rate del mutuo con i relativi interessi, rientra nuovamente nell’economia finanziaria generando un rendimento.
Sembrerebbe che tali circuiti siano nettamente distinti, eppure entrambi concorrono al prodotto interno lordo. Idealmente potremmo dire che
i mercati finanziari stanno alla base di tutto il sistema economico.
Tuttavia, oggi l’economia globale è così strutturata e diversificata che i due sistemi si vanno divaricando e procedono su binari nettamente distinti. Il cosiddetto
indicatore Warren Buffet ci mostra l’andamento dell’economia reale e di quella finanziaria, paragonando il PIL USA (usato come indicatore dell’economia reale) e il Wilshire 5000 Total Market Index, capitalizzazione del valore di mercato di tutte le azioni americane negoziate attivamente negli Stati Uniti (usato come indicatore dell’economia finanziaria).
Al momento ci troviamo di fronte a un
distacco record.
Per quali motivi i due circuiti si possono allontanare?
Ci sono vari motivi che generano questo distacco: ad esempio le politiche monetarie possono possono creare grandi distorsioni.
Un altro esempio di divario tra economia reale ed economia finanziaria?
Le bolle speculative.
Gli indicatori economici si riferiscono in genere al passato (ad esempio il mese o l’anno precedente), mentre nei mercati finanziari si scommette sulla rivalutazione dei titoli nel futuro. Quando le aspettative degli investitori diventano irrealistiche, si parla di bolla. L’eccesso di domanda spinge al rialzo il valore di un titolo, generando euforia tra gli investitori che corrono a comprare il titolo sperando di rivenderlo a un prezzo considerevolmente superiore, facendo a loro volta salire il prezzo, fino allo scoppio della bolla, ovvero il calo repentino delle quotazioni.
Perché investire nell’economia reale attraverso il crowdfunding?
L’economia reale, detta anche
Main Street in opposizione all’economia finanziaria detta
Wall Street, è il vero motore del paese.
Le piccole e grandi imprese infatti coprono i bisogni della società: dai raccolti di prodotti agricoli ai servizi più complessi, dalla produzione dei beni di consumo, alla costruzione delle case.
Non solo: l’economia reale è un vero e proprio
generatore di posti di lavoro.
Investire nell’economia reale significa investire nelle potenzialità del nostro paese, a livello di produzione ma soprattutto di capitale umano.
E questo è quello che facciamo con Rendimento Etico.
Rendimento Etico è la piattaforma di
lending crowdfunding che ti permette di investire nell’economia reale, ovvero nel mercato immobiliare. Il crowdfunding è oggi uno strumento potentissimo, che fa incontrare in maniera disintermediata i capitali privati (nel nostro caso anche piccoli) e le esigenze finanziarie delle imprese.
Questo significa che da un lato è in grado di
generare profitti per i prestatori: questi infatti investono capitale e, dopo un periodo predeterminato, lo ricevono indietro con gli interessi. Dall’altro lato,
i capitali prestati vengono immessi nell’economia reale, generando benessere diffuso.
Infine, quando presti attraverso Rendimento Etico, lo fai nel rispetto di un
manifesto etico che per noi è la cosa più importante.
Cosa significa? Che ogni progetto o alimenta un fondo etico, oppure aiuta una famiglia a ricominciare una nuova vita senza debiti. Ecco dunque che le aste immobiliari diventano una risorsa e non un problema.
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