Ci avviciniamo alla fine di quest’anno ed è ormai tempo di bilanci: com’è andato il mercato immobiliare nel 2022? Quali sono stati i trend prevalenti e di cosa devi tenere conto se finanzi operazioni immobiliari attraverso il crowdfunding e Rendimento Etico?
Nel post di oggi vedremo di fare il punto sull’andamento nel corso dell’anno che sta per concludersi e daremo anche uno sguardo alle prospettive per il 2023. Leggendo l’articolo, avrai modo di farti un’idea più chiara sulle dinamiche che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo e su quelle che possiamo invece attenderci per il prossimo futuro.
I dati che andremo a sintetizzare tra poco sono stati presentati nell’ambito del 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma.
In buona sostanza, durante l’anno ancora in corso si è assistito a un aumento dei prezzi degli immobili residenziali (in media dello 0,5% ma con percentuali più elevate nei grandi centri urbani e le relative periferie), accompagnato però da una flessione delle vendite che ha riguardato in particolare la seconda parte dell’anno. Se durante il primo semestre abbiamo assistito a un aumento delle compravendite pari al 10,1%, nel secondo semestre ha seguito un calo dell’8,9%.
Vale inoltre la pena di menzionare il trend osservato sul mercato degli affitti, aumentati in misura maggiore rispetto ai prezzi degli immobili (1% in media). Non a caso, nel corso dell’anno è stata pure rimarcata una maggiore tendenza ad acquistare immobili con l’intenzione di metterli poi a reddito.
Prima di addentrarci nelle previsioni per il prossimo anno, ci sembra necessario fare una premessa: il crollo del settore immobiliare che secondo molti avrebbe dovuto avere luogo nel contesto post-pandemia in realtà non c’è stato. Al contrario, dal 2021 a oggi il mercato ha vissuto un periodo molto favorevole un po’ in tutta Europa e non solo. I prezzi sono cresciuti a ritmi molto rapidi per via dell’elevata domanda, in buona parte stimolata dai tassi ipotecari mantenuti ai minimi storici al fine di stimolare la ripresa economica.
Ora, per quanto riguarda il 2023, la prima cosa che dovremmo chiederci è se siamo effettivamente destinati ad assistere a un’inversione di tendenza o quantomeno a un rallentamento di questo trend positivo.
In questo senso, molto dipenderà dall’evoluzione del contesto macroeconomico, che già nel corso del 2022 ha generato più di una preoccupazione: inflazione, aumento dei tassi di interesse, costi dell’energia alle stelle influiranno con tutta probabilità anche sul mercato immobiliare. Sempre in base a quanto è emerso dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma, pare però più probabile che si verifichi un rallentamento del trend positivo in atto piuttosto che una vera e propria inversione di tendenza.
Per poter rispondere a questa domanda con cognizione di causa, dobbiamo innanzitutto fare alcune considerazioni:
· Nel corso del 2022, i mercati azionari non sono andati particolarmente bene e, qualora dovessero avverarsi le previsioni di rallentamento della crescita economica, è probabile che tendano a seguire lo stesso trend anche per buona parte del 2023. Questo risulta importante alla luce del fatto che, tipicamente, gli immobili sono considerati dei beni rifugio nei periodi di incertezza come quello che stiamo vivendo. Di conseguenza, è ipotizzabile che i capitali continuino a fluire verso questo mercato.
· Abbiamo già evidenziato come il 2022 abbia rilevato una maggiore tendenza ad acquistare immobili a titolo di investimento, in particolare per metterli poi a reddito. Se questo trend dovesse consolidarsi ulteriormente, influirebbe positivamente sul numero complessivo di compravendite.
· Se i tassi ipotecari dovessero effettivamente stabilizzarsi a un livello più elevato, rendendo di fatto il mercato immobiliare meno accessibile, prima o poi il calo delle compravendite verrebbe in buona parte compensato da una riduzione dei prezzi. In questo modo l’equilibrio tra domanda e offerta verrebbe ristabilito.
Riassumendo, se da una parte è vero che probabilmente alcune delle persone che vorrebbero acquistare una casa avranno meno probabilità di riuscire a ottenere un mutuo, dall’altra il settore immobiliare potrebbe rivelarsi un rifugio attrattivo per molti investitori che adottano un’ottica di medio e lungo termine. E questo varrebbe in particolare se dovessimo assistere a un moderato calo dei prezzi.
Su quest’ultimo punto, potrebbe sorgere una domanda legittima: se i prezzi dovessero effettivamente scendere, finanziare operazioni immobiliari attraverso il crowdfunding sarebbe ancora conveniente? Premesso che il settore immobiliare tende a essere ben più stabile rispetto ad altri e che in ogni caso non ci attendiamo un calo vertiginoso, la strategia di Rendimento Etico è pensata proprio per essere in grado di proporre operazioni profittevoli anche quando il mercato immobiliare non si trova in una fase di massima espansione. Sei curioso di scoprire come? Te lo spieghiamo nel prossimo paragrafo!
Se un po’ già conosci il nostro modo di operare, allora probabilmente sai che la maggior parte degli immobili che proponiamo su Rendimento Etico sono il risultato di una trattativa che permetterà a una famiglia di evitare che la propria casa venga (s)venduta all’asta.
Senza entrare nei dettagli in questa sede, quando una casa finisce all’asta il principale rischio per il debitore è costituito dal fatto che questa venga letteralmente svenduta a un prezzo di molto inferiore rispetto al suo valore di mercato. Di conseguenza, molto spesso il ricavato non basta per saldare i debiti e gli ex proprietari si ritrovano ancora fortemente indebitati pur avendo già perso la loro casa!
Entrando in trattativa diretta con i creditori dei proprietari di casa, facciamo in modo di evitare che questo avvenga. Ogni volta che riusciamo a raggiungere un accordo in tal senso, non solo garantiamo al debitore la possibilità di azzerare tutti i suoi debiti con la vendita della casa, ma acquistiamo l’immobile a un prezzo interessante, che ci permette poi di essere competitivi sul mercato in fase di rivendita.
Rendimento Etico è una piattaforma di crowdfunding che propone operazioni immobiliari profittevoli, ma che sono al tempo stesso etiche e sostenibili, mirando a risolvere la situazione debitoria di chi rischia di perdere la propria casa all’asta.
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