Finanziò i propri studi a Yale con le vincite a poker, fu pioniere degli investimenti in Giappone e guadagnò milioni di dollari dalla bolla internet: scopriamo chi è John Templeton e cosa ci può insegnare.
Sir John Templeton è un investitore leggendario che ha operato prevalentemente nel secolo scorso. Il suo Templeton Growth Fund, creato nel 1954, è cresciuto in media del 15% ogni anno per 38 anni.
Il magazine Money lo ha definito “il più grande stock picker del secolo” nel 1944. Lo stock picking è l’attività di un gestore di un fondo d’investimento che consiste nella scelta di singoli titoli, invece che meno rischiosi investimenti su intere “categorie” finanziarie, dette asset.
Quando, dopo una carriera pionieristica, vendette i suoi fondi, questi valevano 13 miliardi di dollari. A quel punto Templeton si dedicò alla filantropia. Nel 2007 Time lo inserì nella lista delle 100 persone più influenti al mondo, e aveva 95 anni.
Studente del famoso investitore Benjamin Graham, padre del value investing, fece crescere sensibilmente i suoi fondi acquistando i titoli che gli altri investitori rivendevano. Durante la Grande Depressione fece fortuna investendo in società che svendevano titoli a meno di un dollaro.
Fu tra i primi americani a investire in Giappone e in società non statunitensi a metà degli anni ’60. Tra i mercati che prediligeva c’erano quelli in cui l’inflazione era bassa e la regolamentazione dei mercati non rigida.
Fu tra i primi a investire in interi settori industriali allora emergenti come il nucleare, l’industria chimica e l’industria elettronica.
L’approccio di Templeton viene definito “contrariano”: si tratta cioè di un approccio che va contro i trend del momento, comprando quando gli altri vendono e vendendo quando gli altri comprano, ovvero quando il valore e le aspettative sui titoli sono alti.
Templeton nello specifico acquistava quando i titoli erano sottostimati e le aziende avevano del potenziale, ben gestite e con opportunità di crescita nel medio termine. Nei tardi anni novanta, quando la bolla internet cominciava a gonfiarsi, vendette moltissime azioni e guadagnò milioni di dollari quando la bolla esplose.
Questa filosofia necessita di grande disciplina e capacità di evitare l’ansia, oltre che grandi competenze di investimento.
Nel 2005 scrisse un memorandum, reso pubblico nel 2010, in cui, tra le altre cose, anticipava l’esplosione della bolla immobiliare negli States.
John Marks Templeton nacque in Tennessee, e studiò a Yale. Pare che si finanziò gli studi con le vincite a poker: era un giocatore professionista. Negli anni ’30, dopo la laurea, viaggiò in Europe e frequentò l’università di Oxford, dove fu studente del celebre investitore Benjamin Graham. Si sposò nel 1937 con Judith Folk e ebbe tre figli: John, Anne e Christopher. La moglie morì in un incidente nel 1951. Dopo sette anni si risposò con Irene Reynolds Butler, che morì nel 1993. Sopravvisse a due dei suoi figli. Fu un fervente cristiano e condusse una vita abbastanza semplice, definita dagli amici “calvinista”. Nonostante fosse uno tra gli uomini più ricchi al mondo non viaggiò mai in prima classe, né ebbe mai un autista ed evitò il consumismo sfrenato. Si trasferì alle Bahamas e morì nel 2008.
John Templeton fu un grande investitore e un pioniere in molte delle scelte che operò.
“Se vuoi diventare molto ricco devi avere i tuoi soldi che lavorano per te”, diceva.
Questa è anche la filosofia di Rendimento Etico.
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Partecipando alle raccolte fondi per le imprese immobiliari, l’investitore ha alcuni importanti vantaggi. Per prima cosa, come diceva Templeton, fa lavorare il suo denaro. Sappiamo infatti che il denaro lasciato sul conto corrente è soggetto non solo a spese come bolli e imposte, ma anche all’erosione dovuta all’inflazione.
Investendo in progetti immobiliari invece i risparmi producono interessi in periodi relativamente brevi (sei mesi, un anno, diciotto mesi). Inoltre, giocando sugli interessi composti, in pochi anni è possibile aumentare notevolmente il proprio capitale in maniera esponenziale.
Un esempio pratico? Se oggi investo 1000 euro in un’operazione che rende il 10% all’anno, tra un anno avrò 1100 euro. Se reinvesto le 100 euro guadagnate, invece che uscire a mangiare una pizza con la famiglia, dopo un anno avrò guadagnato non più 100 euro ma 110. E così via. Grazie agli interessi composti, in pochi anni, il capitale più crescere in maniera molto interessante.
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