Dall’ultimo sondaggio sul mercato immobiliare realizzato da Banca d’Italia, emerge che il secondo trimestre del 2022 ha segnato due record: la velocità nei tempi di vendita negli immobili e il basso sconto sul prezzo iniziale.
I prezzi sono stabili, ma secondo i 1.465 agenti intervistati tra il 23 giugno e il 20 luglio si starebbe verificando un lieve ribasso nel numero delle compravendite, che potrebbero essere in fase decrescente anche a causa della crescita dell’inflazione e del rialzo dei tassi di interesse, oltre che per l’incertezza causata dalla guerra in Ucraina. Tuttavia, la quota di agenti che dichiara di aver venduto almeno un immobile nel trimestre resta molto alta. La domanda c’è.
Come ben sanno gli operatori, gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla straordinarietà e quello che si potrebbe auspicare è un assestamento. Ma ci sono diverse sfide ancora in ballo.
Prima, nella prima metà del 2020, i vari lockdown hanno comportato un arresto forzato di cantieri e operazioni; poi c’è stato un balzo, che ha dovuto fare i conti con le materie prime che cominciavano a scarseggiare, e infine le tensioni geopolitiche che hanno rallentato ulteriormente la supply chain. Nonostante la domanda continui a crescere.
Dalla parte dell’operatore c’è però la tecnologia e la progettazione su cui è necessario investire, e soprattutto la capacità di guardare alle opportunità invece che agli ostacoli, volgendo ad esempio lo sguardo fuori dalle megalopoli e puntando a progetti sostenibili.
Ed è proprio sui progetti sostenibili che si orienteranno anche i fondi Pnrr, che potrebbero costituire un’opportunità, al netto dei tempi, delle incertezze e della burocrazia che potrebbero ostacolarne l’efficienza.
Nonostante il periodo di incertezza, non mancano le opportunità per tutti gli operatori che riusciranno ad adattarsi a un mercato in costante evoluzione, con un occhio al breve e uno al lungo periodo.
Tra le opportunità, ci sono certamente gli investimenti in progetti di crowdfunding immobiliare che permettono la diversificazione.
Su Rendimento Etico si possono infatti investire anche piccole cifre (a partire da 500 euro) in raccolte immobiliari di vario tipo: ci sono palazzine di pregio e piccoli appartamenti; immobili a destinazione turistica (come seconde case e condhotel) e abitazioni in città e province.
In particolare seconde case, immobili di pregio e immobiliare turistico continuano a segnare numeri interessanti.
L’investimento è di fatto un prestito che rientra a un termine prestabilito, corredato di interessi.
Investire su Rendimento Etico consente dunque di diversificare, minimizzando i rischi; di investire sulle economie locali, vero motore del nostro paese, e soprattutto di farlo in maniera etica.
Infatti, tutte le raccolte, specie quelle che partono da un NPL bancario (ovvero, in estrema sintesi, un mutuo che non viene pagato), sono soggette al rispetto delle regole del manifesto etico che impone all’impresa proponente di fare, ove possibile, il tentativo di bloccare l’eventuale asta e di trattare con i creditori affinché il proprietario dell’immobile sia libero dal debito.
Se anche tu, piccolo o grande investitore, vuoi prestare i tuoi risparmi a un’impresa del settore immobiliare che lavora in maniera etica, sappi che Rendimento Etico è prima in Italia per capitale restituito.
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