Quando si parla di investimenti non possiamo riferirci ai concetti di volatilità e propensione al rischio senza sapere cosa significhino nel concreto, poiché questi acquisiscono una rilevanza determinante nel momento in cui il risparmiatore deve scegliere la tipologia di investimento più idonea al proprio profilo di investitore.
Esiste una correlazione tra volatilità e propensione al rischio, di cui ti parleremo in questo nuovo articolo, ma prima di spiegartela prendiamo in esame i due concetti separatamente.
Cos’è la volatilità di un investimento?
Volatilità di un investimento: sicuramente ne avrai già sentito parlare, ma forse non sai precisamente qual è il suo significato. La volatilità è una misura espressa in percentuale che indica il livello di variazione che un qualsiasi strumento finanziario può subire in un certo periodo di tempo ed esprime la differenza dal suo valore medio (in base ai dati storici). In poche parole, se la volatilità è alta il valore economico discosterà di molto rispetto al suo valore medio, se invece è bassa si avrà un valore più stabile. La volatilità di un investimento può avvenire al rialzo o al ribasso: nel primo caso la variazione è positiva, nel secondo è negativa.
Cosa si intende per propensione al rischio
Sapresti dare una definizione precisa di
propensione al rischio, se qualcuno te lo chiedesse in questo momento? Se la risposta è negativa, forse dovresti rivedere le tue conoscenze finanziarie, poiché questa nozione ha una notevole importanza per un investitore o, nel caso non lo fossi, un qualsiasi risparmiatore che vorrebbe iniziare ad investire.
Questo concetto fa riferimento a due ulteriori nozioni: la
capacità di rischio e la
tolleranza al rischio.
Per
capacità di rischio si intende la capacità di un investitore di sopportare le implicazioni di natura economica sulle sue finanze quotidiane a seguito di eventuali
perdite finanziarie. Tale fattore dipende da tutta una serie di parametri quali
nucleo familiare,
entità del patrimonio,
capacità di risparmio e
orizzonte temporale degli investimenti. Facciamo un
esempio per comprendere al meglio quello a cui ci riferiamo: un investitore che ha un nucleo familiare ridotto e un maggior patrimonio avrà, a rigor di logica, una capacità di rischio elevata rispetto a chi invece, al contrario, ha un nucleo familiare esteso ed un patrimonio limitato. Di conseguenza, più risorse economiche si posseggono più si potranno fronteggiare con più serenità i rischi di investimento e far sì che le perdite non abbiano un impatto negativo sul proprio tenore di vita.
Altro parametro che incide sulla propensione al rischio è la
tolleranza al rischio, che invece ha valenza emotiva e dipende dai tratti psicologici dell’investitore. Qui entriamo nello specifico nella
soggettività dell’investitore, riferendoci alla facoltà di sopportare le oscillazioni del valore di un investimento e le conseguenze di una perdita finanziaria, senza che questi provochino stati emotivi di ansia, panico e perdita di controllo. In merito a questo argomento abbiamo scritto un articolo di approfondimento che puoi leggere qui
Quanto conta l’emotività negli investimenti.
Un ulteriore aspetto da prendere in considerazione quando parliamo di propensione al rischio è sicuramente la
capacità di risparmio. La capacità di risparmio indica la capacità di
accumulare una parte di reddito da destinare ad investimenti futuri e può essere più o meno sviluppata a seconda delle abitudini personali. Ad esempio, se un risparmiatore tende ad accumulare capitale in modo non sistematico senza prefiggersi alcun obiettivo, i risparmi accumulati potrebbero non essere sufficienti a coprire le situazioni di deficit che si presenteranno in futuro. Se, invece, un investitore risparmia regolarmente (ad esempio ogni mese) un certo capitale avrà la possibilità di assicurarsi in futuro maggiori riserve per
fronteggiare situazioni di emergenza.
Inoltre, è importante sottolineare che la propensione al rischio di un investitore non è una misura fissa, ma può variare nel corso del tempo al cambiare degli altri fattori che la determinano.
Il rapporto che intercorre tra volatilità e propensione al rischio
Se finora non hai avuto modo di soffermarti su queste due nozioni e sul rapporto che intercorre tra loro, con questo articolo ti diamo la possibilità di capire perché sono importanti per le tue attività di investimento.
Ciò che in primo luogo devi tenere a mente è che un prodotto finanziario altamente volatile potrà allo stesso tempo far ottenere all’investitore forti guadagni, ma altresì sostanziose perdite, poiché è soggetto a una maggiore oscillazione di valore nel tempo. Di conseguenza, la propensione al rischio ci dice che meno l’investitore sarà capace di sopportare psicologicamente costanti variazioni del portafoglio ed eventuali perdite future, più bassa sarà la sua propensione al rischio.
Per questo risulta necessario valutare con oggettività e sincerità nei confronti di se stessi la propria propensione al rischio.
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