In occasione del “Mese dell’educazione finanziaria” vogliamo proporti una riflessione su un argomento molto interessante che riguarda il benessere di ciascun individuo e dell’intera società.
Il benessere individuale e quello collettivo sono strettamente correlati e c’è uno strumento in grado di rendere un Paese più felice ed economicamente stabile. Questo strumento è l’educazione finanziaria.
Infatti, l’istruzione finanziaria, non solo incentiva l’adozione di una gestione dei risparmi più oculata, ma riduce altresì le possibilità di essere sommersi da gravi crisi finanziarie, consentendo ai cittadini di vivere per più tempo nella stabilità economica.
Per l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) la cultura finanziaria è riconosciuta come una competenza chiave nella vita delle persone. L’educazione finanziaria, viene, infatti delineata attraverso le seguenti parole:
“quel processo mediante il quale i consumatori/investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi necessarie ad acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, a fare scelte informate, a sapere dove rivolgersi per assistenza e a prendere altre iniziative efficaci per migliorare il loro benessere finanziario” (OCSE 2005, Recommendation on Principles and Good Practices for Financial Education and Awareness).
L’importanza della scuola nella diffusione dell’educazione finanziaria
Valutare un contratto di lavoro, acquistare una casa, un’automobile, investire in strumenti finanziari, sono tutte attività che appartengono alla sfera economico-finanziaria. Siamo, però sicuri che tutti sappiano affrontarle con la giusta consapevolezza?
In un mondo caratterizzato da mercati finanziari complessi e instabili, e governato da elevata incertezza acquisire solide competenze finanziarie diventa d’obbligo per poter affrontare con prontezza le sfide che ci vengono presentate.
È in questo senso che si rende indispensabile l’
intervento delle istituzioni. E quando parliamo di istituzioni la
scuola ricopre un ruolo privilegiato per poter veicolare nuove conoscenze, sapere e competenze.
Perché investire nell’educazione finanziaria dei giovani
Quando parliamo di educazione finanziaria bisogna porre una particolare attenzione alle nuove generazioni.
I giovani di oggi vivono in un ambiente finanziario, molto più complesso e articolato, in cui si richiede di saper gestire strumenti e sistemi finanziari con maggiore consapevolezza. Non da meno si ricordi che i giovani di oggi vivono una situazione economica e occupazionale molto precaria che li espone inevitabilmente a rischi maggiori dal punto di vista finanziario.
Il focus sul tema può essere sviscerato partendo da una semplice domanda: da quali fonti si informano i nuovi giovani? In generale, i giovani attingono informazioni da diverse fonti come gli amici, le attività extracurriculari e l’esperienza personale.
Inoltre, è stato dimostrato che il livello di educazione finanziaria di un giovane dipende in larga misura dagli insegnamenti rilasciati dai propri genitori. Di questi, molto spesso, accade che i figli di genitori appartenenti ad un basso status socio-economico, siano maggiormente penalizzati. Per cui, una istruzione finanziaria rivolta a tutti i giovani indistintamente consentirebbe di ridurre le disparità di tipo socio-economico che inevitabilmente influiscono sull’acquisizione delle giuste competenze economico-finanziarie.
I vantaggi di un’educazione finanziaria per tutti
In Italia promuovere l’alfabetizzazione finanziaria, attraverso l’implementazione di politiche mirate rivolte a tutti i cittadini porterebbe numerosi vantaggi.
Il primo fra tutto riguarderebbe l’alleggerimento della pressione sul sistema pensionistico ottenuto grazie ad una più efficiente gestione dei risparmi personali. In secondo luogo assottiglierebbe le disparità di genere sulla gestione dei risparmi e nell’utilizzo dei servizi finanziari.
D’altra parte, fornire un piano di eduzione finanziaria soprattutto a quelle categorie sociali che dimostrano una acclamata difficoltà nei confronti dell’inserimento nel mondo lavorativo, come le donne, renderebbe l’accesso ai servizi finanziari più equo.
Dopo aver citato l’uguaglianza di genere, si potrebbe anche parlare di uguaglianza sociale. In una società in cui cresce la sfiducia nelle istituzioni possedere le giuste capacità finanziarie aumenterebbe la sicurezza negli individui e li renderebbe più abili nel costruirsi migliori condizioni di vita ed essere quindi più felici.
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