Abbiamo recentemente parlato di che cosa sono gli NFT e di come stanno cambiando il mondo dei diritti di sfruttamento di un’opera d’arte.
Oggi vedremo come stanno cominciando a prendere piede anche nel settore immobiliare. Sì, c’entra anche il metaverso.
Ma prima, ricapitoliamo brevemente in cosa consistono gli NFT. Chi volesse approfondire, trova più dettagli qui.
I Non Fungible Tokens (gettoni non replicabili) sono una tecnologia basata su sequenze di numeri che identificano i creatori, i venditori e gli acquirenti di un asset digitale.
Chi li acquista non detiene l’asset in sé, ma i diritti sullo stesso, garantiti da quelli che si chiamano smart contract. Il tutto si basa sulla tecnologia blockchain che è considerata un’alternativa tecnicamente sicura e trasparente a banche dati di pubbliche amministrazioni, intermediari di pagamento, etc.
Gli NFT si sono rapidamente diffusi nel mondo dell’arte, che da anni “soffriva” la perdita delle tradizionali tutele a protezione dei creatori. Queste nuove certificazioni diventano un sistema evoluto e sicuro che va a sostituire più che degnamente la vecchia firma del pittore sulla sua opera.
Gli NFT e la blockchain oggi consentono anche di acquisire diritti di proprietà o prestiti in maniera sicura e digitale.
Ma vediamo come l’applicazione della tecnologia NFT potrebbe passare facilmente dal virtuale al reale, anche nel mondo immobiliare.
Già oggi gli immobili non sono solo un asset del mondo fisico ma anche del mondo virtuale. Il primo immobile virtuale venduto a 500.000 dollari si chiama Mars House ed è stato disegnato dall’artista Krista Kim; la colonna sonora della presentazione virtuale è stata composta da Jeff Schroeder degli Smashing Pumpkins. L’acquirente ha ricevuto il file univoco che potrà utilizzare nelle piattaforme di realtà virtuale, ad esempio piattaforme di gaming o metaverso. I mobili disegnati potranno poi essere realizzati e utilizzati nella vita reale.
Comprare immobili virtuali sta diventando un business importante, anche se non sappiamo (o non vogliamo sapere) se il metaverso diventerà parte della vita.
Ma NFT e blockchain non hanno solo l’ambizione di diventare i certificati di proprietà della vita virtuale: potenzialmente potrebbero sostituire i registri pubblici catastali, ma anche le procedure notarili, in maniera pratica, sicura e meno costosa. In Wyoming è già stato creato un archivio dei terreni su blockchain. A Kiev è già stata messo all’asta un NFT collegato a un immobile fisico. Il nuovo proprietario dell’NFT è diventato anche il proprietario della casa. Già oggi potenzialmente gli immobili possono essere venduti in criptovalute, con implicazioni sia dal punto di vista fiscale e della normativa anti-riciclaggio. Da considerare anche i rischi legati al cambio: un rischio che può essere valutato e sostenuto dalle imprese più che dai privati.
Una sistema meno volatile e meno complesso dell’acquisto di immobili tramite NFT è l’investimento nel real estate attraverso piattaforme di crowdfunding immobiliare.
Operazioni di questo tipo si discostano molto dagli investimenti tradizionali nel mattone, senza comportare i rischi delle tecnologie emerse più di recente.
Investire denaro nel crowdfunding immobiliare significa sostanzialmente fornire un finanziamento collettivo a un’impresa che acquista, riqualifica e vende immobili. Al termine del prestito, si ricevono indietro capitale e interessi maturati.
Rispetto agli investimenti tradizionali, il crowdfunding immobiliare è più democratico: si può partecipare anche con piccole cifre (consentendo la diversificazione del portafoglio); non si devono possedere le capacità di gestione di un immobile; non si diventa proprietari dell’immobile.
E, a differenza degli investimenti in immobili virtuali, si contribuisce ad alimentare l’economia reale locale e, nel caso di rendimento Etico, anche a dare una nuova vita a una famiglia, quando l’immobile è acquistato da persone con problemi di sovraindebitamento.
Iscriversi è facilissimo e gratuito: clicca qui e guarda le raccolte che stanno per aprire.
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