Hai messo qualche risparmio da parte o progetti di cominciare a farlo a partire da oggi stesso? Come saprai non è buona norma lasciare il proprio capitale sul conto corrente, perché questo viene eroso dall’inflazione, laddove non direttamente decurtato da bolli, spese e tasse. Gli stessi conti depositi garantiscono tassi di interesse generalmente molto bassi, che a malapena coprono l’inflazione, in questo momento in netta crescita.
Investire è certamente il miglior modo per accrescere i propri risparmi, ma siccome nessun investimento è completamente sicuro, è necessario formarsi e osservare alcune regole base, o per lo meno affidarsi a un consulente di fiducia.
Ecco alcuni spunti di base per cominciare a investire.
Prima di iniziare a investire è necessario acquisire alcune competenze in ambito finanziario, anche se ci si affida a un consulente. Infatti, per quanto questo possa essere affidabile ed esperto, si tratta sempre dei tuoi soldi. Devi essere al corrente del profilo di rischio dei tuoi investimenti, dei rendimenti attesi, dell’orizzonte temporale e saper comprendere le alternative proposte.
Se decidi di investire in autonomia, puoi partire da strumenti e mercati semplici da comprendere anche per i principianti (come il crowdfunding immobiliare), ma devi comunque conoscere il rischio che essi comportano ed essere in grado di “spalmare” il tuo capitale su più di uno strumento o operazione, per minimizzare il rischio.
Puoi cominciare dall’acquisire informazioni di base su azioni, obbligazioni, commodities e immobiliare, per poi andare in profondità sulle caratteristiche di ogni strumento.
Investire in azioni significa investire in quote di società, condividendone di fatto la titolarità. Il valore dell’azione riflette il valore percepito della società: se queste salgono ti garantirai un guadagno, se scendono avrai delle perdite. Le azioni possono anche fare parte di “indici”, che sono indicatori di performance di “gruppi di azioni” o addirittura di un intero mercato.
Investire in obbligazioni significa prestare denaro a un’”emittente” (che può essere anche un Paese, per esempio) in cambio di un interesse, che consiste in una “cedola” periodica oppure da corrispondersi a scadenza, insieme al capitale prestato. Anche in questo caso, più il rischio, più è il guadagno.
Le commodity sono invece dei veri e propri beni: derrate agricole, carni, metalli, energia elettrica. Le commodity stanno alla base di strumenti finanziari come i future che sono dei contratti a termine che riguardano una data commodity a una data scadenza a un prezzo prefissato.
Investire in immobiliare ha diversi significati: puoi acquistare un appartamento e metterlo a rendita, comprare una casa venduta sotto al prezzo di mercato e rivenderla rivalutata, magari dopo aver apportato una ristrutturazione, o investire in strumenti finanziari che hanno come base gli immobili.
È importante che tu capisca come funzionano i principali strumenti di investimento e quali rischi comportano. Questi possono essere venduti sul mercato primario, ovvero direttamente dall’emittente (ad esempio da uno Stato che emette obbligazioni oppure una società che si quota in borsa), oppure sul mercato secondario, ovvero da qualcuno che ha acquistato determinati titoli e vuole rivenderli. Inoltre vi sono mercati regolamentati, come la borsa, e mercati non regolamentati, come ad esempio il settore delle criptovalute.
La formazione personale è la conditio sine qua non delle regole che seguono.
Per minimizzare il rischio, è fondamentale investire su vari strumenti. Se tu investissi l’intero tuo capitale su un solo strumento, ad esempio un’azienda, rischieresti di perdere tutto qualora le cose si mettessero male. Se invece investi il tuo capitale in, poniamo, cinque aziende, per perdere tutto dovrebbero fallire ben cinque aziende. Capisci bene che la secinda ipotesi è meno probabile della prima. Idealmente, potresti diversificare i tuoi investimenti in tutti gli strumenti elencati al punto precedente: è raro che tutto vada male contemporaneamente.
Pertanto, occorre costruire una strategia di investimento che permetta di controllare il rischio.
Avere delle conoscenze almeno basilari in ambito finanziario ti permetterà di ragionare con la tua testa, requisito fondamentale per la buona riuscita dei tuoi investimenti. Ad esempio, farsi condizionare dai media, specie quelli mainstream, non è una buona strategia, perché questi tendono a estremizzare in positivo o in negativo. L’investitore invece deve essere razionale e obiettivo. Molti investitori di successo agiscono in maniera insolita, assolutamente fuori dal gregge, correndo dei rischi ma anche percependo enormi guadagni, a volte realizzando grandi utili in momenti di crisi.
Una volta acquisite le competenze finanziarie fondamentali, il momento giusto per iniziare a investire è…il prima possibile. Questo perché il tempo è una grossa fonte di guadagno. Ad esempio se cominci a investire in un fondo pensione a 25 anni, il tuo denaro frutterà in maniera molto più consistente che se inizi a versare anche somme più alte a 50 anni. In un caso come quello appena citato, ciò che farà la differenza saranno gli interessi composti, ovvero gli interessi che percepirai sugli interessi. In pratica: i soldi sono in grado di lavorare da soli, specie se nel tempo.
Una forma di investimento che può essere approcciata anche da un neofita, è il lending crowdfunding immobiliare, o social lending. Il concetto è molto semplice: puoi guadagnare un interesse prestando soldi per operazioni immobiliari.
Se lo fai su Rendimento Etico investi in qualcosa che conosci: le case. Per ogni operazione immobiliare proposta hai a disposizione documentazione tecnica, legale ed etica che descrive dettagliatamente come verranno spesi i tuoi soldi e con quali prospettive di guadagno. Le specifiche tecniche di ogni operazione proposta sono riportate in maniera chiara anche per i non addetti ai lavori. All’interno di Rendimento Etico puoi diversificare in maniera granulare: puoi “spalmare” cioè il capitale a disposizione su varie operazioni, a partire da 500 euro ciascuna. Le operazioni coprono buona parte del territorio nazionale e vari segmenti del mercato immobiliare: dalla villa in Toscana alla palazzina nell’hinterland milanese.
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