Non c’è genitore che non abbia a cuore il benessere presente e futuro dei suoi figli. Qualunque siano le risorse che si mettono in campo per conseguirlo, mettere da parte qualche risparmio si rivelerà certamente provvidenziale.
Sebbene le esigenze economiche dei figli possono essere importanti e crescono con gli anni, risparmiare è possibile. Il segreto? Cominciare subito ad accantonare, a pochi mesi o anni di vita del bambino. Il tempo, in questo caso, fa davvero la differenza.
Anche senza disporre di capitali ingenti, se si è in grado di ragionare sul lungo termine si possono raggiungere traguardi interessanti, come un percorso di studi in una buona università.
Di più: una famiglia con poche risorse che comincia a risparmiare per tempo può accumulare di più e con meno sforzo di una famiglia magari con più risorse economiche che si muove troppo tardi.
Ecco quali sono gli step da seguire.
Un mantra da tenere in considerazione: non è mai troppo presto per iniziare a risparmiare per il futuro del proprio figlio. In generale, è utile darsi un obiettivo che ovviamente deve tenere in considerazione il numero di figli e le possibilità della famiglia.
Una buona università può costare diverse decine di migliaia di euro, a cui va aggiunto il costo della vita (affitto, abbonamento mezzi pubblici, …) per il periodo di studi. L’obiettivo può essere un master, un periodo di studi all’estero, o anche “semplicemente” un po’ di liquidità per permettere al figlio di cominciare una vita o un’attività professionale autonoma. Senza voler determinare il futuro di un bambino di pochi mesi, si può comunque cominciare a mettere via qualche centinaia di euro al mese.
Ad esempio, cento euro al mese potrebbero sembrare pochi soldi, ma moltiplicati per diciotto anni e arricchiti da interessi che maturano esponenzialmente con il tempo, diventano una cifra che può indubbiamente tornare utile a un ragazzo che si appresta a saggiare la vita fuori casa.
Anche le famiglie con un reddito medio-basso, dirottando sul fondo per il figlio una somma minima fissa ogni mese non appena viene accreditato lo stipendio, possono fare una notevole differenza.
Risparmiare è questione di abitudine e di mentalità. Basta adottare qualche semplice regola, in maniera sistematica. Per esempio, un buon metodo è quello di prestare alla contabilità familiare la stessa attenzione che si presterebbe alla contabilità al lavoro. Solo sapendo esattamente quanto si guadagna, quanto si spende e come si spende, è possibile capire con ragionevolezza quanto si è in grado di risparmiare. Le spese che vanno considerate non sono solo quelle mensili ma quelle annuali, che comprendono ad esempio le assicurazioni sui veicoli che si pagano una volta all’anno, le tasse sugli immobili, eccetera.
Le spese e le abitudini possono essere migliorate con l'obiettivo di creare un fondo per i figli.
Mettere via soldi non basta: se non si conoscono gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, il tempo non farà che erodere il denaro, magari risparmiato con sacrificio.
Conoscere gli strumenti per il risparmio diventa di importanza pari al risparmio stesso.
Tra questi:
- il libretto di risparmio, una delle modalità di deposito più utilizzate. Vantaggi: flessibilità. Genitori e parenti possono versare somme ogni volta che lo desiderano. Svantaggi: il rendimento medio non copre neanche lontanamente l’inflazione ed è prevista anche un’imposta di bollo annuale (sui libretti postali).
- il piano d’accumulo, in cui si versa regolarmente una somma che viene investita in fondi comuni di investimento. Vantaggi: il capitale viene investito da professionisti, non serve avere competenze specifiche né restare aggiornati sui mercati finanziari. Svantaggi: sono previste delle commissioni sui rendimenti. Inoltre esiste un rischio da investimento.
- fondo pensione, che il figlio potrà alimentare in autonomia quando inizierà a lavorare. Vantaggi: bastano somme molto piccole, è un investimento sul lunghissimo termine. Svantaggi: ci sono vincoli sul prelievo dei soldi.
- investimenti autonomi in azioni, obbligazioni, social lending, etc. Vantaggi: il rendimento è molto più interessante. Svantaggi: bisogna studiare con attenzione il mercato ed è essere ben consapevoli dei rischi legati agli strumenti su cui si decide di investire.
Qualunque forma di risparmio si scelga, è bene sapere che gli interessi composti, una volta compresi, fanno la differenza. A volte gli interessi composti si “subiscono”: ad esempio, fanno lievitare l’importo dovuto quando si chiede un mutuo.
Facciamo un esempio di buon utilizzo dell’interesse composto. Utilizziamo numeri “tondi” per semplificare il calcolo.
Tuo figlio riceve alla nascita offerte in denaro dai parenti per un totale di 10.000 euro.
Se investi il denaro in uno strumento (o un insieme di strumenti) che frutti il 10% di rendimento annuo, dopo un anno avrai 11.000 euro. Se reinvesti il capitale + gli interessi, il secondo anno non avrai 12.000 euro euro ma 12.200 euro; dopo due anni 13.420 e così via. Insomma, maturerai interessi sugli interessi che hai guadagnato senza alcuno sforzo. Il tuo denaro lavorerà per te. O meglio, per il futuro di tuo figlio.
Molti risparmiatori della community di Rendimento Etico prestano capitali per il futuro dei figli.
Il crowdfunding immobiliare è certamente uno strumento interessante per diversificare i propri investimenti. Consente infatti di investire anche piccole cifre (da 500 euro) su operazioni immobiliari in tutta Italia: dalla ristrutturazione di un appartamento al mare, alla riqualificazione di un’intera palazzina nel cuore di Milano, alla compravendita di box auto a Roma.
Ogni opportunità è corredata di documentazione tecnica, legale e immobiliare e offre un determinato rendimento.
Se si ragiona su un interesse annuo del 9% e si reinvestono continuamente il capitale e gli interessi percepiti, si può costituire un fondo di risparmio per il figlio senza grande sforzo.
Come funziona?
Rendimento Etico è una piattaforma di lending crowdfunding in cui i risparmiatori possono investire in opportunità immobiliari proposte dalle imprese stesse. Le imprese raccolgono i fondi per il loro progetto; il risparmiatore presta in cambio di un interesse. Si tratta di un’operazione disintermediata: le imprese non vengono frenate dalla burocrazia bancaria e possono cogliere un’opportunità con più rapidità; il risparmiatore non necessita di conoscenze dei mercati finanziari ma solo della comprensione dell’opportunità e dei costi e benefici dell’operazione. Non sono previste commissioni a Rendimento Etico per il risparmiatore a differenza di quanto avviene con i piani d’accumulo e altri strumenti.
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