Si è da poco concluso il World Economic Forum 2022, annuale momento di mobilitazione e confronto tra i leader economici del pianeta sullo “stato del mondo” e sugli imperativi da portare avanti negli anni a venire.
Un mondo che non riesce a darsi prospettive condivise ed è prostrato da due anni di pandemia, che ha esacerbato le differenze generazionali, geografiche politiche ed economiche. Se il tema della salute va perseguito a livello globale, non è da meno il il tema dell'abitare. Nelle agende degli Stati e delle organizzazioni, deve essere necessariamente la casa: sicura, sostenibile, accessibile.
Ecco alcuni punti chiave emersi dal forum di Davos.
Negli ultimi due anni abbiamo più volte sentito ripetere “state a casa” ed effettivamente oltre novanta paesi hanno imposto restrizioni al movimento. Eppure, un miliardo di persone, non solo nei paesi più poveri, vive in condizioni abitative precarie. Oggi più che mai casa e salute sono due bisogni strettamente collegati. Una casa sicura e che rispetti i requisiti minimi igienici è la conditio sine qua non per poter pensare a interventi per la salute pubblica. Garantire una casa a tutti deve essere il driver di tutti i governi.
Secondo uno studio del 2007 della Banca Mondiale, apportare “semplici” miglioramenti alle abitazioni più povere del pianeta, come ad esempio la sostituzione della nuda terra con un pavimento nelle abitazioni precarie dei paesi emergenti, comporta una riduzione del 78% delle infestazioni da parassiti, dell’81% dei casi di anemia e miglioramenti nello sviluppo cognitivo che vanno dal dal 36 al 96%.
Non solo: più di tre milioni di persone alla settimana si trasferiscono ogni settimana verso le città. Alla luce di tali numeri, la soddisfazione dei bisogni abitativi non può essere improvvisata.
Costruire comporta ogni anno l’utilizzo di tre miliardi di tonnellate di materiali grezzi. L’industria delle costruzioni ha bisogno di un’economia circolare e di una progettazione sostenibile per il pianeta, che includa materiali riciclati e limiti significativi a sprechi ed emissioni.
Con il piacevole effetto collaterale della creazione di molti nuovi posti di lavoro.
Eppure, secondo il Fondo Monetario Internazionale, solo il 15% degli Stati, 29 su 196, ha incluso iniziative riguardanti la casa nei piani per affrontare la pandemia e il post-pandemia.
La buona notizia è che moltissime realtà pubbliche e private stanno cominciando a operare in maniera sempre più rispettosa dei problemi sociali ed ecologici legati all’ampio tema dell’abitare.
Rendimento Etico è la prima piattaforma italiana di crowdfunding che ha a cuore l’impatto sociale degli investimenti immobiliari.
Anche in Italia il problema “casa” non è secondario.
partire dal 2020 infatti, si è verificato il crollo di alcuni settori economici. E se, per almeno un anno, disoccupati e cassaintegrati sono stati messi al riparo da sfratti e pignoramenti, oggi la situazione è cambiata e moltissime famiglie rischiano di vedere la propria casa pignorata.
Con un ulteriore, nefasta, conseguenza: spesso la perdita della casa all’asta non basta a estinguere i debiti dell'ex proprietario. Che potrebbe vedersi pignorato il quindi dello stipendio o della pensione, nonché negata qualunque forma di finanziamento, compreso l’utilizzo della carta di credito. Insomma, la casa all’asta, oltre a costituire di per sé un problema abitativo, può essere la punta dell’iceberg di un problema sociale più ampio.
Su Rendimento Etico, il comitato che valuta le opportunità che possono essere pubblicate e condivise con la community, ha un occhio di riguardo per l’aspetto etico delle operazioni immobiliari (oltre che la profittabilità di esse, a tutela dei prestatori).
Questo si traduce sia nella devoluzione a progetti benefici di parte dei proventi, sia nell’aiuto concreto alla risoluzione del problema del debito a famiglie che stanno perdendo la propria casa all’asta casa.
Le società proponenti ospitate su Rendimento Etico sottoscrivono un manifesto etico unico nel settore.
Se vuoi essere dei nostri e investire i tuoi risparmi in maniera etica, iscriviti qui.
AI NUOVI PROGETTI IMMOBILIARI